La Terapia Manuale Ortopedica (OMT) è una specializzazione della fisioterapia per il trattamento delle patologie neuro-muscolo-scheletriche, basata sul ragionamento clinico che utilizza approcci di trattamento altamente specifici, i quali includono le tecniche manuali e gli esercizi terapeutici, ed è guidata dalle prove di efficacia cliniche scientifiche disponibili e dalla struttura biopsicosociale di ogni singolo paziente.
Quando aiuta la terapia manuale?
- Cefalee con contributi muscolo-scheletrici;
- Mal di schiena, compreso problematiche inerenti al disco intervertebrale (p.e. ernia discale, discopatie);
- Dolori e limitazioni funzionali della spalla (tendiniti, spalla congelata);
- Alterazioni degenerative di anca, ginocchio, piede, spalla o colonna;
- Neuropatie di varia origine, come sciatalgia, radiculopatie, sindrome del tunnel carpale;
- Disturbi funzionali, da sovraccarico, post-traumatici, post-chirurgici;
- Problemi funzionali del gomito (es. epicondilite), di tipo muscolare, muscolo-tendineo, articolare o neuropatico;
- Disturbi funzionali del piede, come per esempio le tendinopatie dell’achilleo e recupero post-traumatico;
- Disturbi funzionali e meccanici dell’articolazione temporo-mandibolare.
- Disturbi funzionali legati a sindrome dolorose acute (come artrite reumatoide, artrosi in fase acuta).
Tuttavia, va osservato che la terapia manuale (TM) non è applicabile a tutti. Esistono una serie di controindicazioni da tenere presenti, tra cui alcune assolute come neoplasie, cauda equina, fratture e disturbi psicologici gravi o alcune relative come osteoporosi, danni neurologici e l’uso prolungato di corticosteroidi.
Ci sono tre modi per poter dire che la terapia manuale è efficace, tenendo conto dei suoi effetti biomeccanici, neurofisiologici e neuropsicologici:
- quando parliamo di cambiamenti biomeccanici ci riferiamo a quelli che causano un miglioramento nella limitazione della mobilità;
- tra gli effetti neurofisiologici contempliamo l’ipoalgesia locale, l’azione sul Sistema nervoso simpatico e parasimpatico, la diminuzione della percezione del dolore nel sistema nervoso centrale a fronte di uno stimolo doloroso ripetuto, il cambiamento nei mediatori infiammatori periferici e il miglioramento dell’esperienza dolorosa;
- infine, gli effetti neuropsicologici come i miglioramenti dello stato emotivo conseguenti alla riduzione dei sintomi e la variazione positiva delle aspettative del paziente.