L’artrosi è una malattia reumatica cronica molto diffusa con l’avanzare dell’età che colpisce principalmente mani, ginocchia, anche e colonna, provocando dolore, rigidità e limitazione funzionale. Si tratta di un processo degenerativo che coinvolge la cartilagine articolare, i legamenti, la capsula e i muscoli peri-articolari, portando ad una progressiva difficoltà nei movimenti e maggior rigidità.
L’ESERCIZIO FISICO FA BENE?
Assolutamente si! L’esercizio regolare e controllato è in grado di attenuare il dolore e mantenere la mobilità articolare presente, garantendo una miglior qualità di vita nei movimenti di tutti i giorni. L’artrosi induce a muoversi sempre di meno, con perdita di muscolatura e conseguente circolo vizioso: afferrare oggetti, fare le scale, portare la spesa, possono diventare attività molto pesanti e difficili da sostenere. Un allenamento specifico, caratterizzato da carichi blandi e a basso impatto, stimola l’articolazione e i muscoli al movimento migliorando forza e mobilità.
COSA FARE IN CASO DI DOLORE ACUTO?
In caso di dolore acuto è opportuno intervenire sul processo infiammatorio con trattamenti di terapia manuale per mobilizzare gradualmente le strutture coinvolte e ridurre la rigidità, associando una terapia farmacologica. Una volta attenuato il dolore è consigliato iniziare il prima possibile l’attività fisica e la rieducazione attiva.
Il 4 marzo è la giornata mondiale del Tennis, un gioco dalle origini antiche e uno tra gli sport più diffusi a livello mondiale. Approfittiamo di questa giornata per condividere con voi 10 curiosità, che forse non conoscete, su questo sport.
1 CHI HA INVENTATO L’ORIGINALE PUNTEGGIO DI UN MATCH DI TENNIS. Il modo di conteggiare i punti nel tennis risale probabilmente al Medioevo.
Infatti, sebbene il gioco del tennis sia nato ufficialmente in Inghilterra nel 1887 col primo torneo svoltosi a Wimbledon, nel Medioevo esistevano già giochi simili anche qui in Italia (pallacorda) e in Francia (jeu de paume).
Una possibile spiegazione del conteggio dei punti è quella delle “cacce”, dei segni che venivano fatti sul campo da gioco ogni volta che la palla si fermava: quindici cacce formavano un punto, per cui il primo punto era quindici, il secondo trenta e il terzo quarantacinque.
2 PERCHÉ LE PALLINE DA TENNIS SONO RIVESTITE DI FELTRO La copertura in feltro permette un miglior controllo del colpo da parte del giocatore: se non ci fosse, la palla schizzerebbe via in modo incontrollabile, mentre grazie a essa le corde della racchetta fanno presa sulla palla, comprimendola e consentendo al tennista di impostare il colpo desiderato e di accentuare gli effetti.
Il feltro, inoltre, permette di aumentare la resistenza all’aria della palla, diminuendone la velocità e riducendone il rimbalzo. Quando infatti si usano palle consunte e prive di peluria, al momento del rimbalzo tendono a scivolare via sulla superficie del campo.
3 LE PALLINE DA TENNIS SONO GIALLEO VERDI Le palline in realtà non sono né gialle né verdi ma hanno un colore particolare ed il suo nome specifico è “hi-vis yellow” (cioè giallo ad alta visibilità). Dal momento che le palline da tennis vanno molto veloci e sono piccole, questo colore aumenta la visibilità, soprattutto per gli spettatori da casa.
4 COSA SIGNIFICA “LOVE” Perché il punteggio non è “zero” ma “love”? In realtà, qui è tutta colpa di qualche inesperto traduttore.
Come abbiamo detto all’inizio, in Francia si giocava a pallacorda, un gioco considerato l’antenato del tennis. In francese si dice spesso “l’oeuf” per indicare il numero 0, per via della forma dell’uovo. Quando in Inghilterra venne inventato il Tennis così come lo conosciamo, venne mantenuto il termine oeuf per lo zero ma venne storpiato con la parola più simile in inglese, cioè love.
5COSA SIGNIFICA DEUCE La maggior parte di noi crede che voglia dire pareggio, in realtà, come per il caso di Love, anche qui c’è un errore di traduzione. “Deuce” significa “doppio”, cioè il doppio punto che deve fare uno dei due giocatori per portare a casa il game durante la fase dei vantaggi.
6 QUANTO È DURATA LA PARTITA DI TENNIS PIÙ LUNGA Dal momento che il tennis si basa non sul tempo ma sul numero di set e game vinti, una partita può durare fino all’infinito. Lo sanno bene Isner e Mahut che durante Wimbledon 2010 hanno disputato la partita da record mondiale: è durata 11 ore e 5 minuti, suddivise in tre giorni diversi a causa del buio.
7 IL TENNISTA CHE HA TIRATO IL SERVIZIO PIÙ VELOCE Ad oggi il record del servizio più veloce è di Samuel Groth, tennista australiano conosciuto soprattutto per la grande potenza dei colpi. Il servizio più veloce della storia è stato conseguito durante il Challenger di Busan (Corea del Sud) nel 2012 quando servì una prima alla incredibile velocità di 163.4 miglia (equivalenti a poco meno di 263 Km/h)
8 LA RACCHETTA SPAGHETTI Nel 1976 Edwin Fisher inventa la racchetta con accordatura doppia. Questa racchetta aiutava a dare colpi più forti e a giocare una palla liftata, dal momento che era difficile indovinare la traiettoria che avrebbe preso la palla. Fino a quel momento non esisteva una regolamentazione per le racchette da tennis che si potevano utilizzare nei tornei ufficiali: questa racchetta fece un sacco di scalpore perché una volta che la palla toccava terra era praticamente ingestibile.
9 GAMBE SCOPERTE Se si pensa al tennis subito ci salta alla mente la tenuta: pantaloncini corti! Il primo ad adottare questa tenuta fu Bunny Austin che durante il torneo internazionale del 1933 Forest Hill (il nostro Us Open) indossò gli shorts. Fu talmente invidiato da tutti i giocatori per la sua tenuta comoda che da quel giorno fu adottato da tutti!
10. PERCHÉ I TENNISTI CONTROLLANO LE PALLINE PRIMA DI SERVIRE Piccoli segni di logoramento sulla superficie della palline possono influenzare negativamente uno scambio facendola volare in una direzione imprevedibile o facendole perdere la regolarità di rimbalzo sulla superficie del campo. Il tennis è uno sport in cui anche il più piccolo cambiamento può cambiare l’inerzia di un match. Per questo molti tennisti tendono a scartare la pallina appena battuta durante i propri turni di servizio.
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